famiglia in viaggio · Gite fuori porta · Natura · Vacanze con i bambini

Alla scoperta di IN MIND! Un nuovo respiro consapevole nella foresta!!!

È stata un’estate davvero calda quella di quest’anno e il nostro obiettivo è stato quello di cercare luoghi che non solo ci offrissero il fresco, ma che ci aiutassero proprio a rigenerarci. Siamo giunti così grazie alla nostra cara amica Claudia Banti (operatrice shiatsu e naturopata) a Bagni di Lucca, all’incirca ad un’ora da Livorno, in località Scesta.

Bagni di Lucca è conosciuta per le sue terme e per le acque cristalline del torrente Lima che scorre per 11 km tra le Alpi Apuane e l’Appennino giungendo fino a Ponte a Moriano. Lungo il fiume Lima negli anni sono nati parchi avventura e punti di partenza per escursioni fluviali che offrono diverse opportunità per divertirsi in natura.

Chi vuole invece rilassarsi in un angolo verde, riservato, silenzioso e tranquillo, ma anche far vivere ai bambini avventura, gioco e scoperta in natura deve allora fermarsi a: IN Mind per giungere in questa foresta di pace dovete scendere  a Canyon Park e poi proseguire lungo il fiume, seguendo i sentieri fino all’ingresso di questa area.

Ingresso In Mind! Jump in Forest!

Vi colpiranno i sentieri curati, i ponticelli di legno e i solchi che scendono  giù fino al fiume con i loro buffi nomi: solco della Giovanna, solco delle Fate, della Lima….. ogni tratto ha il suo nome perché è solo esplorando pian piano la foresta e conoscendo le persone che se ne prendono  cura imparerete che ogni solco è una traccia e ha una sua  storia da raccontare….

Ad accogliervi troverete Serena e Giulia, due sorelle, che si sono dedicate alla creazione e alla cura di IN Mind soprattutto con l’obiettivo  di dare vita ad un luogo dove ognuno possa trovare  lo spazio e il tempo per ritrovare la consapevolezza di sé e della Natura, che non è solo fuori di noi ma che è noi e noi siamo lei, come una madre ci genera, ci accoglie e ci nutre, noi ne siamo parte come foglie di uno stesso albero. Questa foresta è un ambiente vivo in tutti i sensi! E se vedete tronchi e radici che si animano come animali, sono i doni del fiume che Alberto ri-scopre con la sua fervida immaginazione, fa vivere con la sua arte creativa e modella con pazienza e maestria. E’ il “folletto del bosco” solerte aiutante e custode gentile di questi spazi.

IN Mind vi offre Forest Experience: yoga, massaggi, shiatsu. Water Experience: yoga sul sup per ricaricarsi sospeso sulle acque cristalline del Lima. Area relax: cullati sulle amache ai margini del fiume. Sunset Experience: danza morbida che sfrutta la luce morbida del sole al tramonto ideata e curata da Giulia Miazzo.

E per i più piccini la Kids Forest.

Al punto di ritrovo di Kids Forest via aspetta Roberta, con il suo entusiasmo e la sua pazienza, pronta ad accompagnare i bambini e le loro famiglie alla scoperta della vita che anima il bosco e la foresta dei quattro elementi: acqua, aria, fuoco e terra.

Sotto il nocciolo si raduna il gruppo per iniziare il cammino in casa degli alberi, e come in tutte le case anche in questa foresta magica ci sono le porte che ci portano da una stanza all’altra.

Saranno quindi una serie di “riti magici” a preparare gli esplorati alla riscoperta di ciò che sembra già conosciuto. Infatti, queste esperienze di contatto con la natura mirano in primis a ritrovare la connessione con se stessi, e i piccoli giochi  magici fatti dai bambini e dagli adulti che conservano “occhi fanciulli” aiutano ad abbattere le barriere, a sentirsi in un tutt’uno con la Madre Terra.

Roberta solletica sempre la curiosità ma anche la riflessione dei bimbi con domande speciali: che cosa è un nido bimbi? Come stiamo a contatto con la terra? Che cosa è la natura? A queste domande ogni bambino dà la sua interpretazione, cerca una risposta che possa essere approvata, ma poi ecco che quando emerge la bellezza sincera e disarmante di quello che pensa si compie la vera magia! Ogni volta diversa e importante….. in questa vicinanza  con la terra il tempo si distende e i sensi si aprono, e così si può andare avanti in questo percorso per godersi le altre meraviglie in pienezza. Grazie a questo anche noi adulti possiamo goderci il gioco, anche se eravamo qui solo per accompagnare i nostri figli!….

I respiri da fare insieme nel mondo dell’aria…. mentre Roberta, che è anche insegnante di yoga, ci ricorda  come respirare  con consapevolezza ci riporta dentro di noi e ci nutre. Un bel respiro di gruppo e ancora giochi con l’aria e la voce.

Poi si passa all’elemento fuoco e alla sua importanza; all’energia, alla sopravvivenza e alla luce, ma anche al pericolo. Là, soprattutto nel regno del fuoco incontriamo la creatività! E via allora costruiamo insieme, a squadre tutto ciò che il bosco ci ispira.

E poi si giunge all’ultimo elemento: all’acqua e al suo fluire! L’acqua che ci riconnette alla mamma e all’origine. I bambini si divertiranno nell’assaporare la natura, nel giocare insieme alla scoperta degli elementi naturali.

In Mind è un luogo dove poter trascorrere “un” tempo (senza tempo) a contatto con la natura ma soprattutto insieme adulti e bambini ritrovando armonia, nutrimento e vitalità. Rigenerazione su ogni livello energetico.

Buon bagno in foresta a voi e ai vostri bambini!

Romina

La parola agli esperti

La magia del colore: intervista a Marzia Maier

In occasione della Giornata Mondiale del Colore, nata nel 2008 per sensibilizzare i più giovani verso i loro coetanei meno fortunati che non hanno sempre la possibilità di vedere il mondo a colori, mi ero ripromessa di introdurre parlarvi  un po’ di arte terapia.

Ho, per questo, il piacere e  l’onore di ospitare nella nostra “cesta” un tesoro davvero speciale:

Marzia Maier arteterapeuta.

Ho incontrato Marzia in un luogo incantevole a Capannori, dove sono giunta seguendo un po’ il mio istinto e attirata dai colori del volantino che pubblicizzava l’incontro. Mi ha colpito da subito il suo accento romano che mi ha riportato a casa, e mi ha fatto sentire in famiglia, e Marzia si è subito rivelata una persona solare, allegra e allo stesso tempo profonda, con una grandissima esperienza. Ho scoperto, con il tempo, dopo il nostro primo incontro, la sua capacità di accogliere e abbracciare, di guidare con attenzione e occhio vigile, con dedizione per il proprio lavoro ma soprattutto dedizione verso l’altro. Ed ecco che così anche io mi sono lanciata, sotto la sua guida, un passo alla volta, alla scoperta dei colori e del loro valore e impatto terapeutico. Sono solo all’inizio, ma quello che sta affiorando in questo mio piccolo percorso è la possibilità continua di crescere e conoscere me stessa. Dopo avervi raccontato un po’ di lei, lascio ora la parola a Marzia dando inizio a questa intervista.

Ciao Marzia Maier e benvenuta! Sono proprio felice di averti qui con me. Vuoi raccontarci qualcosa di te?

Cara Romina intanto grazie per questo scambio umano e professionale, è una gioia accogliere il tuo invito. Sono nata a Roma, ho 45 anni, da 10 anni vivo nel centro storico di Firenze. Nella mia vita mi ha sempre interessato l’umano mondo stimolando la relazione di aiuto verso il prossimo. Sono un’ erborista, una  naturopata, una cristallo terapeuta ed una floriterapeuta … finché le incredibili strade della vita mi hanno condotto sulla strada del Colore.

Il colore e l’arte terapia…. Cosa fa un arte terapeuta?

L’arteterapia può essere declinata in tante forme e modalità.

Nello specifico mi sono diplomata come arteterapeuta del colore ad indirizzo antroposofico, quindi Steineriano.

L’arteterapeuta apre uno spazio ed un tempo sacro dove ogni persona possa entrare in contatto con la parte più profonda di sé. E nel conoscersi meglio, innescare dei processi di auto educazione.

Per chi è indicata l’arteterapia? Chi può avvicinarsi ad essa?

L’arteterapia è per tutti. Un vero professionista sa declinare le esperienze proposte, a seconda di chi ha di fronte.  Tiene conto di innumerevoli fattori: l’età, lo stato di salute, il momento biografico che la persona sta attraversando … Si può lavorare con gruppi in una chiave artistica, con gruppi igienico – terapeutici dove sono presenti caratteristiche particolari di salute, e sempre con l’ausilio di una figura medica, e si lavora anche in sessioni individuali sempre in sinergia con un professionista della salute.

Ci parlavi di arteterapaia ad indirizzo antroposofico, puoi darci qualche elemento in più?

Tutto parte dagli innumerevoli impulsi portati nel mondo circa cento anni fa da Rudolf Steiner. I contributi dati da lui nell’arte, nella scienza, nella medicina, nella pedagogia e nell’agricoltura portarono a movimenti sempre più diffusi oggi nel mondo. Grazie a lui è possibile considerare l’essere umano e il mondo che ci circonda in modo completo.

Le arti sono tante…. Io ho fatto con te esperienza di lavori con l’acquerello. E’ vero che è stato un momento catartico in cui ero completamente immersa nel foglio e nei colori ma sarei  curiosa di sapere se utilizzi anche altre forme di arte?

Utilizzo molti linguaggi e materiali diversi, sempre in base alla necessità che la persona che si avvicina mi porta incontro. Vivo costantemente in intuizioni ed espirazioni, che mi portano a plasmare esperienze uniche per gli esseri umani, unici, che arrivano da me. Oltre agli acquerelli, completamente naturali e di origine minerale, utilizzo vari tipi di argilla, gessi colorati, pastelli ad olio, fusaggine, pigmenti creati da me… e molto altro! Personalmente una parte molto stimolante del mio lavoro è la continua sperimentazione e ricerca di nuovi linguaggi e materiali. Trovo che l’essere umano sia così ricco di sfumature da dover essere sempre pronta ad intraprendere nuove strade, proprio per accoglierlo in una espressione artistica costantemente vivente.

Visto che nella nostra “Cesta” il focus è sul vivere con i bambini, puoi raccontarci come e se l’arteterapia può interessare i bambini? Sicuramente l’arteterapia, soprattutto in questi anni, può e deve interessare i bambini. Collaboro con alcune realta “Waldorf” in Italia come maestra d’arte proponendo esperienze adatte all’età dei bimbi che mi trovo di fronte. Purtroppo in Italia c’è molta improvvisazione ed ignoranza in questo senso. Spesso gli educatori sono più legati al concetto di “lavoretto” che all’esperienza di nutrimento animico che porta l’arte ai bambini. E’ importante dare il giusto cibo al giusto momento dello sviluppo. C’è quindi particolare cura, osservazione, dedizione, e ascolto nella scelta di un’ esperienza artistica da portare ai più piccoli. Non  interessa il risultato finale, ma ciò che il bambino sperimenta nel processo proposto. E’ poi possibile intervenire con dei percorsi individuali dove un bimbo abbia bisogno di un particolare sostegno, come ad esempio in caso di una separazione dei genitori, di un lutto o di una difficoltà nel suo sano sviluppo.Amo molto lavorare con le fiabe, sia con gli adulti sia con i bambini, e nello specifico mi piace scrivere ad-hoc delle fiabe per ogni bimbo bisognoso.

Negli ultimi anni si parla sempre più di colori ed emozioni.  I colori vengono utilizzati per aiutare i bambini ad identificare stati d’animo ….rosso come rabbia, blu come tristezza, giallo come allegria,… cosa ne pensi? È una modalità che può portare buoni frutti?

Personalmente non amo cristallizzare i concetti. Siamo tutti unici e irripetibili e ciò che può far bene ad uno potrebbe disturbare l’altro. Pensiamo al rosso, colore splendore del vivente, possiamo associarlo all’amore, alla passione, ma anche all’odio e alla rabbia. Come si può pensare a un mondo libero se lo incaselliamo in concetti chiusi? Un bambino che dipinge un sole verde o il mare rosso ci racconta qualcosa… Con l’arteterapia del colore possiamo aprire innumerevoli porte nell’animo umano, l’arteterapeuta deve avere le forze di poter sostenere ogni processo che propone.

Kandisky ha affermato: “Il colore è un mezzo per esercitare sull’anima un ‘influenza diretta.” Ci puoi dare una tua definizione di colore; che cosa è per te il colore? E qual è il tuo colore preferito se ce l’hai?

Per me e per la mia esperienza, il colore è un ponte tra cielo e terra. Tra materia e spirito. Tra visibile ed invisibile. E’ uno strumento di crescita personale che aiuta ad aumentare la propria consapevolezza. E’ una fonte di nutrimento infinita. Il mio colore preferito è il color glicine, amo tutte le sfumature dei viola e negli abbinamenti cromatici mi piace mettere insieme i colori complementari. Fin da bambina il colore ha esercitato su di me una particolare fascinazione. In alcuni giorni vestirmi di alcuni colori mi aiutava a stare bene ed ad essere felice.

Come sempre al termine delle nostre interviste sulla Cesta chiediamo ai nostri ospiti di lasciarci qualcosa di loro da aggiungere ai nostri Tesori. Puoi lasciarci qualcosa di te? Un pensiero, un’esperienza, un colore?

Vi lascio un augurio: quello di trovare sempre spazio e tempo nelle vostre vite per riuscire a nutrire la vostra anima.

Marzia ti ringrazio davvero tanto di esserti dedicata a noi tutti in questo spazio.  Grazie di averci parlato dell’arte, dei colori, e delle tante sfumature. Sono sicura che questa intervista potrà arricchire molti e avvicinare altrettanti alla consapevolezza della cura e del sostegno che sprigiona l’arte in generale  e in particolar modo l’arteterapia.

Romina Pilia

Per chi volesse saperne di più e fare un’esperienza edificante, ecco i contatti di Marzia Maier.

Mail: marziamaier@libero.it

Facebook: Arte terapia del colore Roma e Firenze

Instagram: Marzier

Whatsapp: 3477853320

leggere insieme · leggere per crescere

Al termine di questa esperienza…. Fiabe che nutrono

Al termine dei nostri incontri FIABE CHE NUTRONO sentiamo il desiderio di condividere con voi alcune semplici ma sincere riflessioni per ringraziarvi della vostra partecipazione nell’augurio di ritrovarci presto. Nasce così questo breve articolo che siamo liete di donarvi.

Leggere storie per bambini e raccontare fiabe è quello che faccio da sempre. Per piacere personale arricchisco la mia biblioteca da anni e nel tempo ho esercitato la lettura ad alta voce. Tuttavia gli ultimi laboratorio a cui ho dato il via, insieme a Daniela Coli, sono stati prima di tutto un vero percorso di crescita personale e poi un momento di condivisione con i bambini attraverso il gioco e le attività grafico-pittoriche che vi via ho proposto per le varie fasce d’ età.

E’ vero che non possiamo donare all’altro ciò che non abbiamo fatto nostro a livello di comprensione e soprattutto di acquisizione da parte dell’anima; è vero che possiamo condurre e guidare solo se per lo meno abbiamo già fatto una parte di cammino, tanto più nel raccontare una storia noi siamo il tramite che veicola insegnamenti profondi. Per questa grande responsabilità che ho sentito fin da subito, prima di leggere o narrare, la fiaba di ogni laboratorio l’ho veramente vissuta su di me, cercando di comprendere quale fosse l tesoro prezioso che avrei dovuto cercare. Le fiabe sono uno specchio per le nostre anime. Così ho appreso che le fiabe, in particolare quelle dei fratelli Grimm, non hanno bisogno di essere teatralizzate perché sono già ricche di significati, espliciti e non, che i bambini devono comprendere. Ognuno prende dalla fiaba il nutrimento di cui ha bisogno per la propria mente e la propria anima.

Io, te e la storia. Quello che si crea è uno spazio magico da cui possiamo scrutare il mondo con occhi diversi e vedere svelato davanti a noi un mondo nuovo. Ecco poi che, nelle rielaborazioni i bambini donano quello che hanno vissuto. Per questo abbiamo voluto e creato nell’ambito dei nostri laboratori un tempo disteso e di accoglienza dove i bambini, dopo aver aver ascoltato le storie animate con il teatro e le bambole di lana cardata, avevano a disposizione materiali differenti per creare secondo il loro sentire e attraverso forzature.

La cosa bella è che con le fiabe e nelle fiabe può succedere di tutto; e così, nel gruppo dei bambini più grandicelli abbiamo sperimentato l’ascolto della fiaba, la realizzazione di artefatti ma anche il racconto e la creazione di storie. Ne condividiamo con gioia, e con il permesso di autori e famiglie, alcune.

Il risultato di tutto ciò è stata un’esperienza arricchente sotto tutti i punti di vista per cui posso solo ringraziare con tutto il cuore.

Altrettanto emozionante è stato vedere come le fiabe abbiamo lavorato sugli adulti che hanno partecipato agli incontri, suscitando meraviglia, scaldando i cuori e stimolando riflessioni e testimonianze che sono state condivise senza il timore di aprirsi ma con il desiderio di reciproco arricchimento per tutti. Le fiabe sono davvero un nutrimento per l’anima e in questo tempo storico che viviamo è emerso quanto sia necessario riprendere in mano questo semplice strumento per noi adulti e per i nostri bambini, lasciarci avvolgere dalle immagini da esse contenute, che parlano alla nostra anima e ci educano, ci stimolano intuizioni utili per la vita di tutti i giorni, oltre a donarci un momento per fermarci e rientrare in noi stessi, per ritrovarci veramente, laddove la vita moderna spesso porta a “”perderci”.

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre,ma nell’avere nuovi occhi” Marcel Proust

Romina Pilia, Daniela Coli

Cosa offre la nostra città · Recensioni & Collaborazioni

Apiario olistico didattico Happy Aia

Immerso nel verde, in collina, con lo sguardo rivolto verso il mare lì si trova il mondo di Happy Aia. E’ uno angolo di ristoro per l’anima, immerso nella natura;  uno  spazio  grandissimo: 26.000 mq tra prati e bosco. Tutto curato con amore da Fulvio Tasca e Anna Nosiglia , con quell’amore che non è solo precisione nel mantenere un luogo accogliente e sistemato ma è prendersene cura. Se avrete il piacere di parlare con loro vi racconteranno del loro bosco, degli scoiattoli, degli alberi, delle oche nel laghetto, del lupo che ha portato via le caprette… storie di vita, storie di vita naturale. Ve le racconteranno con il piacere di condividere con voi un piccolo paradiso. Un primo sguardo potete darlo da qui , ma noi vi consigliamo di non perdere troppo tempo e andare a vivere e respirare di persona questo luogo.

Potrete conoscere, inoltre,  il meraviglioso mondo delle api e  scoprire, per chi non lo conoscesse di già, l’apiario integrato. L’apiario una struttura in legno dove le arnie sono installate in comunicazione diretta con la struttura in legno. E’ possibile godendo, contemporaneamente, del suono e del profumo dell’alveare.

L’Apiario è un luogo di benessere dove si può beneficiare dell’aromaterapia data dal ricco profumo inconfondibile dell’alveare utile per l’apparato respiratorio. L’aroma è composto da svariati odori di propoli, di miele, di cera, di pollini, di pappa reale e del corpo stesso della api che lo vivono.  L’odore dolce svolge un’azione calmante, confortante e protettiva. Inoltre l’aria dell’alveare può essere balsamica, fluidificante e antibatterica.

Al contempo si può fare esperienza di beehumming e cioè ascolto del suono prodotto dal ronzio delle api. In questo caso, differentemente dal suono prodotto in volo, le api danno vita ad un concerto continuo e tenue che fa vibrare le corde sottili dell’anima. Sappiamo di essere un tutt’uno con la natura che ci circonda e la melodia prodotta dalle api ci aiuta a ricordarcelo. Il ronzio di questi piccoli insetti infatti sembra raggiungere una frequenza di 432Hz, vibrazioni che il corpo umano riesce a ricevere poiché sono le stesse dell’universo intero e delle sue cellule. La scienza, che ha confermato ciò, oggi usa la musica a 432Hz come terapia; la natura ce lo dice da sempre ma purtroppo l’uomo a disimparato ad ascoltarla.

L’Apiario integrato di Happy Aia ci dà la possibilità di riprendere contatto vivo con la natura e soprattutto in maniera benefica per il nostro organismo, potremmo quindi sincronizzare la nostra percezione corporea con la sensibilità dell’anima. Insieme a Fulvio, collabora alla cura dell’apiario anche Donatella Scaramucci Apicoltrice. L’Apiaio è aperto a viste guidate, con lo scopo di dare la possibilità di osservare, conoscere e comprendere la “società dell’alveare”; è, inoltre, il centro del progetto innovativo “AMA and BEE HAPPY”proposto alle scuole di Livorno.

Nuovo progetto per vivere insieme natura e cura della persona sono gli appuntamenti con la pratica dello Yoga, tutti i venerdì con cadenza settimanale.

Quello dell’apiario è un progetto che ci dona veramente tanto, non facciamocelo sfuggire!

Romina

leggere insieme · leggere per crescere · Libri attivi · libri indispensabili · Libri per bambini

Vivere di fiabe….

Ho voglia di raccontarvi di un mondo dove la sensibilità, la gentilezza e la poesia sono uniti da colori meravigliosi che non incantano solo i bambini ma anche gli adulti.

Tutto nasce così: come spesso faccio, qualche tempo fa, mi ero messa alla ricerca di notizie, informazioni e  considerazioni condivise sul kamishibai e così ho incontrato il kamishibook  e il mondo incantato di Vivo di Fiabe di Elide Fumagalli.

E siccome, nonostante la voglia di documentarmi, alla fine  sono molto istintiva non ho avuto dubbi: la mia scelta è stata Vivo di Fiabe e senza indugi e ho fatto subito i primi acquisti. Tutta presa dall’entusiasmo e dalla bellezza che si apriva davanti ai miei occhi ho fatto il mio primo acquisto: Kamishibai e alcune storie. Quando è arrivato il  mio pacco ero emozionata come una bambina davanti ad un regolo tanto desiderato.

Ho aperto con attenzione le scatole, mi sono gustata i colori e i disegni, mi sono tuffate tra le righe di storie incantate che fanno rivivere valori e sentimenti che mai vorrei si perdessero lungo il cammino delle vite di ciascuno di noi. Che cosa ho acquistato? Favole per aiutare i bambini a crescere e gli adulti a ricordare.

Proprio così le storie di Elide Fumagalli ci risuonano dentro, risvegliano e muovo l’anima a rinascere ma con quell’allegria e quella leggerezza che è alla base del mondo dei bambini. I piedi alati della fantasia, ci conducono lungo sentieri e ci sostengono, per non rimanere soprafatti dagli ostacoli e la poesia ci aiuta a raccontare, e creare con la parola valori per sempre eterni.

Elide Fumagalli parla di sé così: “abito vicino ad un lago blu, scrivo illustro e racconto fiabe, leggo storie qualche volta lo insegno agli altri e vivo di fiabe in tutti i sensi. Sulla sua pagina personale (qui) troverete le sue poesie e i suoi libri per kamishibook ma soprattutto incontrerete una maestra che ha fatto delle sue passioni, i bambini la pittura e la scrittura, il suo mondo magico. Incontrerete la storia di “Lupo Gino e la Combriccola di Boscofitto”, scritta da Elide Fumagalli e dai bambini della scuola dell’Infanzia Conti Colleoni di Marne, vincitrice del premio Andersen Baia delle Favole nonché mia preferita!

Potrete ammirare i suoi progetti: orologi, sassart e il clousieu gioco del dipingere. Dulcis In fundo: il kamishibook !! Ma esattamente cos’è il kamishibook? E’ uno strumento che si rifà al kamishibai giapponese, è un teatro di immagini attraverso cui raccontare storie. Può essere utilizzato anche come teatrino per i burattini. Il kamishibook di Elide Fumagalli ha, inoltre, un accessorio che lo trasforma in teatro delle ombre e ogni storia contiene le sagome dei protagonisti da poter ritagliare per creare i burattini. Inoltre tra le tredici storie di Elide per il Kamishibook ne troverete sette che hanno una particolarità: sono tradotte in simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa. Anche  i bambini più piccoli seguendo e riconoscendo i simboli potranno aprocciare alla lettura.

Più di ogni altra cosa però vi invito a leggere la sezione “Chi siamo” (qui) perché vi troverete l’essenza vitale di tutto questo meraviglioso lavoro. Vi invito a prestare attenzione ad ogni parola, l’umanità di Elide ci commuove e ci davvero sperare in un mondo migliore. Leggete ai bambini dunque! Che siate maestre o maestri, che siate genitori, che siate nonni o zii leggete ai bambini, raccontate storie fantastiche perché è oggi che possiamo continuare a seminare i valori sacri della vita!

Romina

Idee creative · lavoretti · Materiale creativo

Rock painting

La pittura su sassi è una delle attività creative che ha avuto grande successo: è semplice e soprattutto è possibile dar vita veramente a svariate composizioni. Sul web abbiamo trovato tantissimi tutorial e davvero una varietà infinita di soggetti da cui poter prendere spunto. Come tutti i lavori manuali richiede precisione e attenzione, ma alcune decorazioni possono essere fatte anche dai bambini. I sassi non solo si possono dipingere, più o meno facilmente in base alla grandezza del sasso stesso e all’esperienza del pittore, ma con essi si possono creare paesaggi e personaggi unendoli l’un con l’altro. Ultimamente abbiamo visto molte pietre, di ogni dimensione, utilizzate per dar vita a dei coloratissimi mandala. Dipingere sassi, infatti, come ogni latra forma creativa, è anche un modo per alleviare lo stress per mettere in movimento le nostre energie e canalizzare le nostre emozioni. La creatività è alla base di un grande processo interno di rigenerazione. Ogni lavoro manuale, per quanto diverso possa sembrare, stimola il nostro sistema nervoso e tutte le sue connessioni.

Per creare con i vostri bambini il consiglio è. all’inizio, quello di scegliere sassi che siano sufficientemente grandi e soggetti che non richiedano una particolare manualità. Noi siamo andati sul classico dei classici “la coccinella”…che un pò di fortuna non guasta mai!!! Si possono usare sia i colori acrilici che la classica tempera ad acqua. I colori acrilici hanno una resa migliore e non rischiano di screpolarsi una volta asciutti, ma per far dipingere i bambini va benissimo la tempera classica.

La coccinella è il dado di Dio. Lì sopra ci sono i numeri misteriosi dell’universo.
(Fabrizio Caramagna)

Per iniziare, noi abbiamo scelto un lato del “sassone” e lo abbiamo levigato con la carta vetrata, poi lo abbiamo pulito con del cotone imbevuto di alcol per eliminare ogni residuo.In questo modo abbiamo ottenuto una pietra più liscia, meno porosa in cui aderisse meglio la tempera. Abbiamo così passato una prima mano di bianco.

Con tanto rosso e un pò di nero abbiamo dipinto una bella coccinella! Aggiungendo un pò di colla vinilica alla tempera l’effetto che si ottiene è certamente più lucido. Potete usare altrimenti un acrilico trasparente o lo smalto per unghie. Per creare personaggi più particolareggiati potete procedere con lo stencil e aiutarvi con i pennarelli acrilici, ce ne sono di vari tipi e con le punte di differenti grandezze per delineare anche i dettagli più piccoli.

Là dove si posa la coccinella, è il centro della felicità.
(Fabrizio Caramagna)

Ma lo sapevate che dipingere la pietre ha assunto un significato specifico quello di diffondere allegria e buon umore regalandolo alla comunità in cui si vive, lasciandolo da qualche parte in modo che possa essere trovato da altri. Possiamo, quindi, anche scrivere frasi, pensieri da regalare o parole di speranza. L’idea è di Heidi Aelling “Un sasso per un sorriso”. Aelling è un’artista di origini svizzere che da qualche tempo vive a Recanati….L’idea ci piace davvero tanto e quindi via inizio a giocare anche io…. fatemi sapere se trovate i miei sorrisi!!Io andrò alla ricerca dei vostri e spero di trovarli quindi coraggio con il Rock Painting!!!

Romina

Cosa offre la nostra città · Giornate dedicate · musica

La voce: la risonanza delle vibrazioni dell’anima.

Oggi è la giornata mondiale dedicata alla voce e così dopo alcuni approfondimenti ho sentito il desiderio di scrivere alcune riflessioni. La mai curiosità nasce in primis dal voler comprendere “perché io ho questo timbro di voce?”. Non ritengo di avere una voce gradevole, eppure spesso le persone mi dicono di avermi riconosciuta proprio dalla voce. Ho letto così vari articoli per approfondire il meccanismo corporeo che determina il suono. Gli elementi che danno vita alla voce sono veramente tanti: diaframma, polmoni, bronchi, laringe e corde vocali. E’ naturale quindi che ognuno di noi abbia una voce diversa, una tonalità e un timbro particolari, un colore unico. In questa giornata provo un pò a raccontarvi quello che ho imparato, oltre a ciò che ho potuto leggere, grazie soprattutto alle persone che mi hanno fatto scoprire il mondo della voce.

Saper utilizzare la voce per comunicare bene può essere un dono, un talento o un’arte, certo meglio se esercitato con frequenza, ricerca, studio. La musica della voce, il canto è una dote innata, che tutti possediamo fin dal primo vagito ed è l’espressione del sentire profondo, il suono dell’anima, il respiro del cuore. Un sospiro o un suono prodotto dal nostro corpo comunica anche senza parole. Naturalmente comunichiamo sempre attingendo all’orchestra delle nostre emozioni (sicurezza, insicurezza, tenerezza, irritazione, stanchezza, rabbia, leggerezza, pesantezza, gioia, amore, commozione, complicità, scherzo, divertimento … ) e lo facciamo in ogni istante parlando: possiamo sussurrare, gridare, usare un tono o un altro.

Nella scuola ho avuto il piacere di incontrare Enrica Notarfrancesco che, con l’Associazione Orto degli Ananassi/Teatro della Brigata, porta nelle scuole, attraverso il CRED, un progetto di alfabetizzazione sulle emozioni della voce. Attraverso personaggi di fantasia, filastrocche e drammatizzazioni pensati ad hoc. Avvicina i bambini alla consapevolezza della voce, come insieme di suoni attraverso i quali comunichiamo sia con le parole ma soprattutto che sono espressione delle emozioni che risuonano in noi. Come dice Enrica la voce ci accompagna fin dalla nascita ma a volte rimane per noi una sconosciuta.

Possiamo scegliere consapevolmente come utilizzare la voce, o possiamo farlo senza accorgercene. In ogni caso quel modo di emettere soffi sonori comunica agli altri un “mondo” pieno di sfumature e colori e al tempo stesso mette in moto il nostro corpo, il calore della nostra vitalità o evidenzia la struttura delle nostre rigidità. Cantare ci trasforma da come eravamo pochi secondi o minuti prima a come stiamo adesso. “Canta che ti passa” è un detto popolare pieno di saggezza. Ed è proprio con il canto che Tatamusica accoglie, emoziona e avvicina i bambini soprattutto piccolissimi al mondo della musica. Cristina Gansca, in arte Tatamusica ( qui per saperne di più), insegna propedeutica musicale da più di quindici anni. offre un percorso con incontri e laboratori, dove i bambini accompagnati dai genitori possono prendere confidenza con la musicalità della voce imparando a conoscere se stessi e ad ascoltare gli altri. Da Tata Cristina ho portato i miei bimbi quando erano piccoli e tutt’oggi la consiglio per il suo talento innato e per la passione con cui si dedica ai piccoli. Qui potete leggere qualcosa in più su di lei, a cui avevo dedicato un articolo non proprio di recente.

Ho sperimentato, inoltre, insieme a Claudia Banti, naturopata e operatrice olistica, come attraverso la voce il corpo e il suo vibrare emotivo cambia, si trasforma. Attraversato dal suono il corpo si modifica, si plasma, si adatta, si rilassa, si fa più presente, acquista sicurezza, il corpo SI FA STRUMENTO ! Dopo aver cantato si è più leggeri e caldi, come aver fatto una pratica sportiva. Il respiro interno si fa spazio all’interno della colonna, delle strutture semirigide o elastiche che muovono la cassa toracica, il diaframma, il bacino, risuona nelle mascelle, cambia la struttura interna delle pareti molli e dei muscoli della gola e fa aprire e cambiar posizione alle false corde. Non solo fa vibrare le minuscole corde vocali, ma cambia tutto l’assetto di piccoli muscoli facciali, del collo, delle spalle  infine cambia anche la postura sia che siamo seduti che in piedi. Il respiro che si fa suono ri-suona, si muove e si amplifica come se le emozioni, dapprima chiuse in una stanzetta buia e dal soffitto basso, potessero prendere spazio e spingere dolcemente pareti e soffitto come a far entrare più luce e più aria e tutti i colori possano entrare da finestre, volte e lucernari di una cattedrale gotica. Con l’immaginazione possiamo fare un viaggio fluido all’interno del corpo e dirigere il respiro e il suono che lo colora in zone che ne hanno bisogno.

Non solo per un gusto “tecnico” del canto ma proprio per un benessere effettivo. Si scoprono tensioni che a poco a poco si sciolgono, accadono movimenti impercettibili che muovono emozioni e dirigono l’attenzione al puro sentire interiore. Collo, mascella, spalle, schiena, addome … tutto “respira” ed è attraversato dall’onda interna di energia e suono. Le onde sonore sono fenomeni fisici che attraversano i corpi e mettono in movimento le cellule e se il suono è prodotto al nostro interno questo crea una vera “magia”. Un viaggio di trasformazione dall’apparente caos all’armonia. Siamo fatti per vibrare e ritrovare l’equilibrio, la vitalità e la gioia.

Proviamo e sperimentiamo la voce, perché racconta di noi, sempre.

Romina Pilia, in collaborazione con Claudia Banti (NATUROPATA, OPERATORE SHIATSU (M.T.C.), Servizi di Consulenza e Medicina Alternativa. Trattamenti Energetici. Ex 2° liv amministrativa settore ecologia, segreteria tecnica. Esperta di turismo culturale. Servizi per l’intrattenimento e lo spettacolo. Acustica progetti. Benessere. Cucina. Danza Contemporanea.)

Feste ed eventi · Idee creative

Uova colorate e pronte per essere mangiate!

Come ci piace magiare le uova di Pasqua! Siamo degli esperti in questo, sia io che i miei figli. Per Pasqua ho preparato spesso la caccia alle uova in giardino, abbiamo colorato e dipinto e creato simpatici personaggi dal coniglietto alla pecorella… ma in verità non avevamo mai colorato le uova sode quindi quest’anno abbiamo provato e con due tecniche diverse. Esperimenti facili, divertenti e di effetto!

Sul web si trovato tutte le ricette possibili e le varianti per colorare le uova in vista della Pasqua. Noi abbiamo provato con i coloranti alimentari, e abbiamo preparato uova monocolore e uova marmorizzate. Di seguito troverete la lista dell’occorrente e il procedimento.

Occorrente:

UOVA FRESCHE PREFERIBILEMENTE DAL GUSCIO BIANCO

COLORANTE ALIMENTARE

ACQUA

ACETO

TAZZE E CUCCHIAI

La prima cosa da fare ovviamente è rassodare le uova e poi farle raffreddare. Fate attenzione a non lasciarle bollire eccessivamente altrimenti il guscio si potrebbe crepare. Prendete una tazza, o una ciotola che possa contenere bene l’uovo, e riempite fino a tre quarti con acqua e almeno un cucchiaio di aceto di vino bianco.

Noi abbiamo utilizzato il blu, il verde, il giallo e il viola.

Noi ne abbiamo messi 10 ml con il contagocce, è un passaggio che i bambini anche più piccoli possono far da soli e che li aiuta a “sentirsi più grandi” oltre che a sviluppare una buona manualità. Aggiungete il colorante quanto basta, noi abbiamo utilizzato il blu, il verde, il giallo e il viola. In ultimo aggiungi l’uovo e lascialo nella soluzione per almeno 5 minuti. Più tempo attenderai più la colorazione risulterà accesa. Togli l’uovo e il gioco è fatto: Uova colorate e pronte per essere mangiate!

Per le uova marmorizzate il procedimento è molto simile. Ho seguito il video tutorial di Barbara che potrete trovare qui! Noi abbiamo usato le uovo che avevamo in casa, per cui l’effetto finale è differente, ma i miei figli si sono comunque divertiti a “catturare la bolla d’olio con le uova”. Come ingrediente in più, rispetto alla ricetta precedente, dovete appunto aggiungere l’olio dopo aver unito acqua e colorante in una ciotola. L’olio non si unisce né a l’acqua né al colorante e questo è il segreto per far divenire il guscio marmorizzato. Per le uova marmorizzate abbiamo scelto il colorante viola. Le uova non devono rimanere immerse nel liquido a lungo, basta immergerle e rigirarle cercando di farle scivolare sull’olio.

Ovviamente ognuno dei miei bimbi ha espresso la sua preferenza. Non poteva essere che così. Ad ognuno il suo!

“Le uova colorate tutte insieme creano un arcobaleno!”

“Con queste marmorizzate, che vengono a macchie, ci posso vedere quello che voglio come nelle nuvole e qui ci vedo un cigno!”

Noi ci siamo divertiti, è stato un momento leggero che ci ha fatto sorridere insieme. Buon divertimento anche a voi.

Romina

Festa del Papà · Il lavoro del genitore · libri indispensabili · Libri per bambini

Caro papà…

Festa del papà in arrivo e  il web è pieno di lavoretti da fare in casa.. non che non mi piacciano anzi! In questi giorni però il tempo per fare lavoretti è poco e ho pensato quindi di cercare qualcosa che i miei figli potessero condividere con il loro papà senza dedicarmi al regalino fai da te.  Leggiamo tanti libri, soprattutto nel momento della buona notte. In libreria ci piace quasi tutto e gli albi illustrati hanno accompagnato tutte le feste dei papà trascorse fin ora. Quindi un’occhiata tra gli scaffali è stata la  prima cosa che ho fatto.

Negli anni ci siamo affezionati a quattro libri in particolare. Un super classico è “Indovina quanto bene ti voglio” di Sam McBratney edito per la prima volata nel 1994. Il grande sentimento  tra genitore e figlio non è quantificabile e proprio per questo usare i gesti soprattutto con i piccini ci aiuta a dimostrare questo bene enorme. I due protagonisti mettono a confronto le dimensioni del proprio amore fino ad arrivare al cielo… ma anche oltre. Dai colori tenuti e dai disegni delicati realizzati con l’acquarello è un buon

Ci sono poi “Caro papà” di J.M. Walsh e Judi Abbot, Nord-Sud edizioni. Questo albo illustrato è super adatto ai piccoli appassionati di dinosauri. Racconta la giornata tipica di un papà dinosauro e del suo cucciolo; la lettura scorre leggera, facile e divertente grazie alle rime raccontato le avventure di un super papà.

“Ti voglio bene papà”, di Eric Carle, ci presenta tantissimi papà diversi….chiacchieroni come papagalli, dievretenti come gorilla, giocherelloni come  foche! Super coloratio e geniale nella sua semplicità.

E poi c’è il divertentissimo “Sono io il più bello” di Mario Ramos. Della serie di libri di Mario Ramos che ha come protagonista “Signor Lupo” potete leggere tutto qui.

Per i più piccini…storie divertenti e dolci da leggere con i loro papà!

Questi sono tutti libri consigliati dai 3 ai 6 anni,ma se i bambini sono più?  Cerca e ricerca in libreria alla fine  quest’anno ho deciso di provare un libro da scrivere…. Un libro speciale. Nelle sue pagine ci sono tante domande da porre al papà per conoscere la sua vita e tramandarne il racconto. Un libro prezioso che ci offre lo spunto per creare altro, ad esempio: l’intervista al papà, papà raccontami una storia, papà parlami di te. Ogni titolo può essere adattato al papà e ognuno può dar vita ad un diario condiviso tra padre e figlio/a che dia ad entrambi  la possibilità di passare del tempo insieme e di condividere momenti speciali che diventeranno ricordi indelebili. Sul web e in libreria se ne possono trovare di vari generi, ma se avete pazienza potete anche prendere un bel quaderno e crearlo di vostra fantasia! Buon festa del papà!

Per prendere spunto e continuare facendoci guidare dalla fantasia alla scoperta dei nostri super papà!

Romina

Cosa offre la nostra città · leggere insieme · Natura

Lascia che ti racconti….

“Lascia che ti racconti…” nasce come spazio dedicato agli adulti che sentono la necessità di tornare a respirare calmi e distesi recuperando il senso d’essere e la consapevolezza nel vivere. Un tempo dedicato a noi stessi e agli altri in modo libero, leggero, e ricreativo quindi ispirato e serio. Rimanere nella leggerezza e al contempo nella serietà è una grande sfida per chiunque ma se osserviamo i bambini, come sempre, ci insegnano come fare. Quando l’uomo vive la sua infanzia procede verso la continua e grandiosa scoperta della vita attraverso il gioco. Giocare con spontaneità è un’azione che crea spazio all’interno del sé perché permette di riflettere su se stessi e di riflettersi nell’altro. Tutto questo i bambini lo fanno, inconsapevolmente ma seriamente.

Il carattere del gioco è l’azione spontanea, il fare attivo, l’impulso vitale, il gioco è per così dire l’esistenza che si muove da sé”

Eugen Fink Oasi del Gioco

Da questo movimento interno scaturisce la leggerezza quando si compenetra con l’opera creatrice del mondo magico del gioco. Scopo ultimo del gioco è di portare felicità, piacere, apertura e soddisfazione. La soddisfazione del bambino che gioca è data dalla creazione stessa del giocare, dall’azione giocosa dove serietà e leggerezza vestono gli stessi abiti e percorrono la stessa strada. Ecco che il gioco diventa una fonte a cui abbeverarsi o meglio ancora un’oasi dove dedicarsi all’istante presente senza rimandi né distrazioni.

Lo spazio “Lascia che ti racconti…respiri di lettura” presso Happy Aia Livorno vuole essere proprio un’oasi dove gli adulti possono mettersi in gioco attraverso brevi letture condivise ed esperienze di riflessione comunitaria. Incontri ogni 2° e 4° martedì del mese, ad ingresso libero per regalarci lo spazio di un momento insieme, ricaricarci nella natura e arricchirci con letture sempre nuove.

Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso

Fabrizio Caramagna