famiglia in viaggio · Gite fuori porta · Il lavoro del genitore · Natura · Vacanze

I bambini e la montagna: idee e considerazioni

IMG_2784Portare i bambini in vacanza, se la vacanza è in montagna, può rivelarsi un’esperienza faticosa.

Non parliamo del viaggio, che spesso richiede ore e ore di macchina e tanta pazienza ed organizzazione per sopravvivere a tale esperienza. Ma in questo post ci focalizziamo sul dopo, quando si è già in loco. Se volete qualche consiglio sul come arrivare a destinazione senza impazzire, date un’occhiata all’articolo di Romina: Bimbi on the road.

Finché sono piccoli è possibile trasportarli in marsupi o zaini appositi durante le lunghe passeggiate. Al limite quando sono un poco più pesanti si può optare per un passeggino, magari di quelli con le ruote singole e abbastanza grandi da non perire sugli ardui sentieri montani (cosa che ho visto accadere).

Ma quando i bimbi sono troppo grandi per essere trasportati e troppo piccoli per camminare spediti e stare al passo?

A quel punto si deve trovare delle escamotage, dei modi per distrarli e divertirli durante il percorso, così da ridurre al minimo sopportabile i vari “quando arriviamo?”,”sono stanco/a”, “mi fa male qui e li”.

Un classico passatempo nelle passeggiate è il cantare: quindi sbizzarritevi con tutto il repertorio di canzoncine che conoscete, dalle sigle dei cartoni a quelle che richiedono gesti che accompagnino le parole.

Ma certo dopo aver sentito per la terza volta Whisky il ragnetto, si può capire che il bimbo si stufi e allora è il momento delle fiabe: le classiche, le più amate o, le mieIMG_2812 preferite, quelle estemporanee, inventate al momento, a seconda di cosa si vede o si incontra, che magari non hanno una gran trama, ma son divertenti e occupano il cervello per un pò di tempo.

Quando i primi due step hanno perso attrattiva, siamo passati alla fotografia. Ho proposto alla mia bimba di scegliere bei fiori o altro da fotografare lungo il percorso; certo in questo modo si procede molto lentamente e con molte fermate, ma lei ha risposto con entusiasmo a questa attività. Potrebbe essere un’idea carina dare loro una macchina fotografica usa e getta e renderli così autonomi. Noi abbiamo usato il cellulare ma lei ha gradito comunque.

Processed with MOLDIVUn incentivo notevole si è rivelato Il Passaporto delle Dolomiti, un libretto dove apporre un timbro alla fine di ogni passeggiata: il timbro deve essere meritato, quindi se non si cammina e si fa i capricci niente premio.

Insieme al timbro, nei rifugi che aprono e chiudono le varie passeggiate è sempre possibile acquistare anche la spilla di ognuno. La mia bimba ha collezionato questi primi trofei con sommo orgoglio e, anche se stanca, è andata ogni volta dritta a farsi fare il timbro e a prendere la spilla, perché aveva faticato e voleva il suo giusto riconoscimento.

Nonostante tutti i trucchetti possibili ed immaginabili, portare i bimbi a camminare è comunque stancante per i genitori, che devono sollecitarli, distrarli, incitarli e sì, anche brontolarli ogni tre passi.

A volte però, capita di azzeccare la passeggiata giusta, quella che li cattura e che li IMG_2932vede capofila di un’immaginaria avventura. A noi è capitato al Parco Natura Olperl’s Bergwelt.

Dopo aver preso la cabinovia a Versciaco per salire sul Monte Elmo ( il biglietto di salita e discesa costa 18 euro per gli adulti mentre i bambini salgono gratuitamente ), siamo arrivati all’ingresso del parco dove per terra, delle grandi impronte di piedi in legno ci hanno accolto, mentre un grande cartello ci invitava a seguire il percorso a piedi nudi.

Questa cosa ha subito catturato l’attenzione dei bambini: il poter togliere gli scarponi e seguire quelle strane e grandi impronte li ha subito conquistati ed ha preparato il terreno per voli di fantasia.

IMG_2929Di chi sono queste impronte? Da dove arrivano? Dove vanno?

Sono nati così maghi giganti, che si tramutano in elefanti (il percorso di piedi si è trasformati in sezioni di albero), che nascondo tesori, che però sono uova, che si schiudono rivelando draghi, che sputano fuoco sul mago che però dissemina trappole lungo il percorso.

Questa è stata la storia che la mia bimba si è inventata da sola mentre come uno stambecco saltellava da un punto ad un altro, guidando il gruppo, sollecitando gli adulti a far presto, perché c’era una nuova postazione da scoprire.

Il percorso che dura 1 ora (ma anche 1 ora e mazza) ed è lunga 1,5 km con 80 m di dislivello; è una passeggiata da fare a piedi nudi (o per chi vuole con le scarpe) alla scoperta di un sentiero sensoriale dove si camminava su paglia, trucioli di legno, terra, segatura, aghi di pino fresco, muschio e fango. 

La nostra piccola condottiera ha alternato piedi nudi a scarpe e calzini, a seconda di cosa le dava più o meno piacere ( o fastidio) sotto i piedi. Dopo più di un’ora senza soste, salendo e scendendo per il sentiero era tutta allegra e piena di energie.

Questo ci ha dimostrato quanta differenza faccia il tipo attività proposta. Non un lamento, non un “sono stanca”, ma solo un “quando ci torniamo?”.

Non dobbiamo pretendere troppo dai nostri bimbi, perché non sempre quello che ci sembra piacevole ed interessante arriva allo stesso modo ai loro occhi.IMG_2750

Forse il modo giusto di agire è trovare una via di mezzo, tra la vacanza in montagna che vorremmo noi e quella più giusta per loro.

Proporre passeggiate adatte a piedi in miniatura con un qualche cosa di ludico, da alternare alle passeggiate che amiamo noi, cercando di spiegare, raccontare e far appassionare i nostri cuccioli a quell’aria, quei paesaggi mozzafiato, quella natura dal verde intenso.

Buone vacanza in montagna!

Sara.

2 pensieri riguardo “I bambini e la montagna: idee e considerazioni

Lascia un commento